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Risparmiare è bene, pianificare è meglio perché significa passare da risparmiatore a investitore consapevole. E qui tradizionalmente c’è una propensione meno spiccata

Risparmiare è bene, pianificare è meglio perché significa passare da risparmiatore (attività rispetto alla quale gli italiani conservano una buona attitudine) a investitore consapevole. E qui tradizionalmente c’è una propensione meno spiccata.

Nell’ultimo Rapporto sulle scelte degli investimenti delle famiglie italiane elaborato da Consob (relativo ai dati 2022) si evidenziava un calo della percentuale di soggetti che pianificano e definiscono un bilancio familiare: 12% dei casi a fronte del 16% nell’anno precedente. In ogni caso si resta in percentuali piuttosto ridotte e non sempre l’approccio è corretto. La pianificazione delle famiglie italiane, secondo Consob, «privilegia l’attenzione alla sostenibilità delle spese (41% dei casi), che tuttavia non sono sempre monitorate (solo il 20% del campione le controlla e/o confronta con quelle pianificate), a scapito dell’identificazione e dell’ordinamento per priorità di bisogni e aspirazioni (menzionate solo dal 18% degli investitori), che in astratto dovrebbero essere le prime valutazioni da fare».

Dunque l’approccio corretto, come evidenziano gli esperti di Consob, è identificare i bisogni e le aspirazioni, ordinarle per grado di importanza secondo la loro scansione temporale e organizzare le entrate e le spese in modo da garantire le risorse per far fronte ai bisogni programmati. 

Investire non è tanto guadagnare attraverso la finanza, ma avere la possibilità di avere le risorse necessarie al momento giusto.  

Tratto dall'articolo del 22.3.2024 di Antonio Criscione 

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